TEATRO DI NARRAZIONE
uomini in trincea
Le trincee sono state uno dei simboli della Grande Guerra: quando i vari governi europei decisero di scendere in campo, tutti si convinsero che si sarebbe trattato di un conflitto veloce; invece, dopo poche settimane, i diversi fronti si stabilizzarono ed iniziarono ad essere scavate centinaia di chilometri di cunicoli.
Questi lunghi corridoi, profondi poco meno di due metri, comparvero da subito anche sul fronte italiano, in pianura, sull’altipiano carsico e in alta montagna, in mezzo alla neve.
Attraverso la narrazione di come vennero costruite le trincee, di quale fosse la vita di un soldato al loro interno, di come lì dormissero, mangiassero, di come fossero equipaggiati, e quali fossero i problemi di tutti i giorni, la Prima Guerra Mondiale verrà raccontata usando soprattutto il punto di vista, umanissimo, dei semplici, di quelli mandati a morire ubriachi, delle loro amicizie e del loro coraggio.
Scriveva Ungaretti, in “Soldati”:
“Si sta come d’autunno sugli alberi le foglie”






