LEZIONI SPETTACOLO
LA RUSSIA È betulla, l'altipiano è larice
La guerra e la natura sono i due poli dell’esistenza di Mario Rigoni Stern, i due mondi che ne compongono l’anima.
Ed è l’albero l’elemento che forse più di ogni altro si ritrova nei suoi racconti, come fosse un simbolo archetipico e concretissimo della vita stessa, e del suo perpetuo rinnovarsi.
L’albero unisce il cielo e la terra, il mondo della luce e quello dell’oscurità, quello della razionalità con quello dell’istinto.
Siamo partiti da qui, da questa immagine universale tanto cara allo scrittore veneto, per raccontare la sua guerra, quella della campagna di Russia e della prigionia nei campi di internamento nazisti, quella dei compagni indimenticata e del ritorno a casa; per raccontare i suoi animali e i suoi boschi, la sua neve, i contadini e i montanari, i paesaggi della sua casa, l’Altipiano di Asiago, i paesaggi della sua anima.
Quelli che se dovessimo disegnarli sarebbero albero, l’albero della vita.




